Re Artù decise che la tavola a cui si sarebbero seduti lui e i suoi cavalieri sarebbe stata rotonda, cosicché non ci sarebbero state differenze tra i commensali: tutti uguali, uniti dai loro valori e pronti a sostenersi l’un l’altro nella loro missione. Questa è una leggenda, ma ci sono persone che, anche senza essere re o cavalieri, si rifanno tutt’ora a quegli ideali di comunione e convivialità.