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Rallentare per poter accelerare”: prendersi il tempo per fare il punto, analizzare e riflettere sulle situazioni che stiamo vivendo ci permette di avere una nuova forza per affrontare i cambiamenti. Con questa considerazione la nostra Coordinatrice scientifica di Digital HR Master e Cultural Change Enabler Eleonora Valè ha dato il via a una tavola rotonda dedicata a inclusione generazionale e motivazione personale come strumenti per reinventare l’employer branding. Sul palco Francesco Mantovani, Global Learning Technologies and Innovation Leader in P&G, insieme a Esther Intile, Head of Employer Branding People and Organization di Enel Group e Giulio Beronia, Employee Inclusion & Branding Advisor in Join Group. Il focus? Il ruolo della formazione e della motivazione personale in questo momento di forte cambiamento. I dati infatti parlano chiaro:
  • 47 milioni di persone hanno lasciato il posto di lavoro negli Stati Uniti nel 2021 (Fonte: Gallup.com)
  • 8 milioni di italiani hanno lasciato il lavoro post pandemia (Fonte: Istat)
  • il 44% degli italiani afferma che il lavoro ha interferito in modo sostanziale con la vita privata e familiare (Fonte:BVA Doxa)
  • l’Italia è nella top ten per livelli di preoccupazione, stress e tristezza in ufficio (Fonte: Gallup.com)
Ma Quiet Quitting non significa che le persone hanno perso la voglia di lavorare. Al contrario, è l’occasione perfetta per far crescere coloro che stanno cercando posti di lavoro sostenibili a 360°. Valorizzarne il talento è quindi essenziale per riuscire a offrire un buon equilibrio vita lavoro, per promuovere una cultura sana che valorizza il lavoro per obiettivi e la flessibilità.

“Come addetti alle risorse umane, attraverso il gioco possiamo creare ambienti sicuri in cui le persone non si sentono giudicate. Dobbiamo offrire loro nuove dinamiche dove esplorare insieme nuovi scenari”.

Esther Intile, Head of Employer Branding People and Organization di Enel Group.

La paura del giudizio, infatti, frena molti dipendenti che in assenza di ambienti sicuri dove poter collaborare in modo trasparente, risultano demotivati e poco ingaggiati. Tema che si ricollega all’inclusione e cambio generazionale, al centro dell’intervento di Giulio Beronia che ha raccontato come “mettere a fattore comune le competenze e le esperienze di manager con anzianità differenti è la chiave per aprire la mente allo scambio e creare scambi virtuosi”, aggiungendo poi che “è nella cultura organizzativa esistente che ci si può mettere in gioco per crescere insieme”. Crescere quindi, imparando a mettersi costantemente in discussione. Perché come ha condiviso Francesco Mantovaniquando parli di education devi fare learning, ma anche unlearning. Dobbiamo imparare e disimparare, perché la formazione è un continuo cambiamento”. Come possiamo quindi cambiare la narrativa di questo fenomeno e trasformare un problema in opportunità? Cambiando le regole del gioco. Scopri di più sul nostro Master in Digital HR
Articolo aggiornato il: 21 agosto 2023
Talent Garden
Scritto da
Talent Garden, Digital Skills Academy

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