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Messy Middle: la definizione secondo Google

Il Messy Middle è un modello, elaborato e proposto da Google, che definisce il percorso decisionale degli Utenti. In altre parole, è un nuovo paradigma per definire un funnel. Diverso rispetto a quelli tradizionali a cui siamo abituati nel digital marketing, in cui le fasi, seppur variabili, sono piuttosto standard e ben definite. Nei funnel di acquisto tradizionali si passa dalle fasi più alte, di confronto e approfondimento, alle fasi più basse, che hanno a che fare con l’acquisto vero e proprio. Con il messy middle cambia tutto, i touch point sono diversificati e sempre più caotici, quanto accade tra il primo stimolo, chiamato trigger, ovvero l’innesco del bisogno e l’acquisto effettivo, non è lineare e si modifica da una persona all’altra.

(Fonte: Google)

Come funziona il processo decisionale degli utenti nel Messy Middle?

Le decisioni degli Utenti all’interno del Messy Middle, cioè dallo stimolo all’acquisto finale, sono governate dal caos. I ricercatori di Google per descrivere questa fase parlano di confusione e sopraffazione degli Utenti. In sostanza, si raccolgono informazioni su prodotti, brand e rivenditori da diverse fonti poi si valutano tutte le opzioni a disposizione. Da un lato, c’è un’attività di elaborazione, la fase espansiva, dall’altro la valutazione, cioè la fase riduttiva. Qualsiasi attività di un Utente online, che sia sui Social Media, sui Motori di ricerca o su altre tipologie di siti può essere classificata in una di queste due fasi. Come già detto però, il processo non è lineare, le due fasi non sono consequenziali, il ciclo è continuo, e si ripete, sia per effetto dell’attività di valutazione che per effetto di nuovi stimoli (trigger).

Come viene influenzato l’utente sulle decisioni di acquisto

In questo ciclo continuo di esplorazione e valutazione, ripetutamente influenzato da stimoli e fattori esterni, Google individua 6 bias cognitivi, che più di altri possono influenzare le decisioni di acquisto degli Utenti. Un bias cognitivo, studiato nelle scienze comportamentali e centrale nell’esperimento di Google che ha portato alla definizione del Messy Middle, è fondamentalmente una distorsione del processo di valutazione. Vediamo quali sono quelli che maggiormente possono influenzare gli Utenti durante i loro acquisti:
  1. Euristica di categoria, informazioni brevi, spiegate chiaramente, semplificano le decisioni di acquisto. Andare dritti al punto, cogliendo il bisogno degli Utenti, può essere considerato un notevole vantaggio.
  2. Immediatezza, spedizioni rapide, alta disponibilità di tipologie di consegna, tempi certi e verificabili. Più velocemente posso usufruire del prodotto, maggiore sarà la mia propensione ad acquistarlo, preferendolo ad altri.
  3. Prova Sociale, un prodotto più costoso con molte recensioni positive può essere preferito a uno identico ma con minor reputazione. Recensioni online verificate o consigli di altre persone, nella propria rete sociale, possono influenzare la scelta di un brand rispetto a un altro.
  4. Scarsità, un prodotto dalla bassa disponibilità è considerato più desiderabile, soprattutto se lo stimolo è forte.
  5. Autorità, le opinioni degli esperti di settore o di fonti autorevoli del settore rendono un prodotto più desiderabile.
  6. Gratuità, un prodotto che offre uno sconto extra oppure un omaggio con il suo acquisto può essere preferito a un altro che non garantisce lo stesso ritorno.
Questi sono solo alcuni dei bias che possono influire sulle decisioni di acquisto degli Utenti, ce ne sono ovviamente molti di più, che all’interno dei cicli di esplorazione e valutazione vengono continuamente soppesati, sia rispetto al bisogno (il trigger iniziale) che rispetto al momento in cui si trova l’Utente.

Come emergere nel Messy Middle

Qual è quindi la chiave per far scegliere i nostri prodotti? Quali sono i metodi più efficaci, a disposizione dei professionisti del digital marketing? Come in molti altri casi, non c’è una ricetta preconfezionata che va bene in tutti i casi. Le attività di analisi, come quelle di testing e promozione sono sempre più fondamentali per comprendere a fondo i bisogni dei propri Utenti e aiutarli a prendere una decisione, senza uscire dal ciclo del Messy Middle o altre forzature artificiali. Studiare, valutare e applicare i principi delle scienze comportamentali alle nostre strategie di marketing e comunicazione può essere un modo molto efficace per far conoscere il nostro prodotto e farsi scegliere dai consumatori. Così come diffondere la presenza del Brand, far in modo che sia presente e che gli Utenti se ne ricordino, durante le fasi di esplorazione delle opzioni. Oppure, studiare il comportamento dei propri Utenti e avvicinare il momento dello stimolo a quello dell’acquisto, così da evitare che i consumatori siano esposti alla concorrenza. Quelli che abbiamo elencato sono solo alcune delle tecniche e degli approcci possibili per farsi conoscere nel caos del Messy Middle, la chiave è sperimentare continuamente, anche contaminando i team aziendali, per non lasciare vuoti nel processo di decisione degli Utenti.

Conclusioni

In un contesto sempre più costellato da fasi e decisioni di acquisto caotiche e non controllabili, è fondamentale dotarsi di professionisti di digital marketing formati al cambiamento, in grado di analizzare e comprendere il comportamento dei propri Utenti e di prendere decisioni, anche innovative e non convenzionali, che possano fare la differenza, sia nel processo di acquisto che nella considerazione del proprio brand e dei propri prodotti.
Articolo aggiornato il: 30 agosto 2023
Talent Garden
Scritto da
Talent Garden, Digital Skills Academy

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