Food storytelling: l’appetito vien guardando

La gastronomia è la mia unica passione seria

affermava Guy de Maupassant e al giorno d’oggi il food è diventato la passione di tutti… Sono sempre di più i programmi televisivi, i blog, gli influencer e i magazine che parlano di cibo. Ma come si trasmettono le emozioni con semplici ricette?

Un vincente food storytelling deve permettere al fruitore immedesimazione, coinvolgimento, sentimenti ed emozioni. Bisogna infatti costruire una trama coerente, chiara e semplice che racconti il processo che sta dietro al raggiungimento del prodotto finale. Una buona food story per funzionare deve avere una trama definita, vera, coerente, chiara e semplice, coinvolgendo emotivamente le persone, indotte spontaneamente a un meccanismo virale.

Un caso interessante a tal proposito è quello di Quomi, una startup nata nel gennaio 2015, che abita gli spazi di Talent Garden Milano Calabiana e che può esser definita come il primo servizio personalizzato di food delivery in Italia. L’obiettivo è cambiare il modo di fare la spesa, consegnando ogni settimana, a casa o in ufficio, una box, con all’interno ingredienti di alta qualità e le istruzioni per preparare piatti gustosissimi e sfiziosi.

Abbiamo chiacchierato con la Community Manager di Quomi, Terrj Pavone, studentessa della prima edizione di E-commerce Master.

T. I buoni prodotti hanno bisogno di storie per coinvolgere le persone. Quali son i canali e gli strumenti giusti per creare un efficace food storytelling?

Non credo ci sia una ricetta perfetta per creare un efficace food storytelling ma ci sono tanti ingredienti, che mixati assieme, donano un sapore nuovo e unico a ogni ricetta. Essenziale è scrivere un racconto su misura dell’utente e farlo emozionare. In questo modo una semplice vellutata di carote non sarà buona solo perché fatta con verdure biologiche, ma lo sarà ancor di più perché farà ricordare quelle fredde giornate invernali e la sensazione calda e avvolgente dopo una stancante giornata di lavoro. Parlando di emozioni è scontato il collegamento ai canali social che ritengo al centro di un’ottima comunicazione. Personalmente prediligo Instagram: un piatto di pasta all’amatriciana ha tutto un altro sapore con quella grafica!

TPer un’azienda come Quomi, che punta tutto sulla personalizzazione della Customer Experience, com’è possibile creare contenuti che riflettono quest’approccio?

Parlando di personalizzazione non ci si può esimere da uno studio approfondito della propria clientela, comprenderne i bisogni risulta, dunque, essenziale. A facilitare questo studio c’è un rapporto di fiducia e trasparenza costruito passo passo tra noi e i nostri clienti, che ci permette di avere costantemente feedback sul servizio e ci pone davanti opportunità per migliorare. I contenuti non si limitano così alle sole immagini di repertorio, ma si arricchiscono dei capolavori di gusto realizzati dai nostri clienti che entrano così a far parte della grande famiglia di Chef Quomi.

15 novembre 2016

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