Non ti va di leggere? Prova ad ascoltare l'articolo in modalità audio 🎧
Se sei un investitore medio/piccolo, probabilmente non hai mai pensato di investire in una startup: troppo rischioso, troppo difficile, una cosa per pesci grossi. Questo però era vero qualche anno fa: ora è diventato tutto molto più semplice. Ci sono piattaforme dedicate a facilitare l’incontro fra startup e possibili investitori e dove si può andare per conoscere nuove interessanti realtà: Wefunder, SeedInvest, StartEngine, Republic, AngeList: non c’è che l’imbarazzo della scelta. Venendo invece alla questione di come scegliere la startup più adatta, bisogna in effetti valutare con attenzione, perché questo tipo di investimento è molto rischioso.

Investire nelle startup: cioè che è meglio conoscere prima di iniziare

Prima di tutto è bene chiarire un po’ di terminologia. Una startup è un’azienda privata nata da poco e da cui ci si aspetta una grande e rapida crescita. Quando si investe in una startup, si acquista una porzione dell’azienda e il relativo diritto sui futuri profitti. Questa porzione si chiama partecipazione (“equity”). Naturalmente, se l’azienda fallisce, si perde completamente tutto il denaro che si è investito in essa. Inoltre, se si vogliono vendere le proprie partecipazioni, con le startup può risultare non molto facile dato che questo tipo di partecipazioni ha una bassa liquidità. Si realizza un guadagno quando si riescono a vendere le proprie partecipazioni durante una finestra di vendita (“liquidity event”), in pratica un'opportunità di convertire in contante il denaro immobilizzato nelle partecipazioni. Finestre di vendita piuttosto comuni sono le acquisizioni o le IPO (offerte pubbliche iniziali, cioè quando la startup entra sul mercato). Si può provare a vendere le proprie azioni prima della IPO, ma l’azienda può scegliere di rifiutarsi. Inoltre, alcune aziende decidono di non quotarsi mai. In questo caso non c’è IPO, ma se l’azienda genera profitti può decidere di riacquistare le sue partecipazioni o di distribuire dividendi. È chiaro che investire in una startup è un’operazione estremamente rischiosa, anche se potenzialmente remunerativa. Se decidi di farlo, abbi sempre ben presente il rischio di non rivedere più i tuoi soldi.

Venture capital vs. Angel capital vs. Crowdfunding

E adesso cerchiamo di capire che tipo di investitore sei. Disponi di un ENORME capitale da investire? Se no, non rientri nella definizione di venture capitalist. Questo tipo di investitori di solito impegna somme veramente ingenti nelle startup che sceglie di finanziare (parliamo di più di un milione di dollari, con una media che si attesta attorno ai 18 milioni) e in cambio richiede un posto o più di un posto nel consiglio di amministrazione. Al contrario, gli angel investors sono di solito investitori privati che impiegano somme più limitate (la cifra minima di solito sta sui 10.000 dollari). In ogni caso, bisogna essere “investitori accreditati” per essere un Angel (per esempio, bisogna avere un reddito di almeno 200.000 dollari all’anno ed avere un patrimonio di almeno un milione di dollari). In quanto angel investor, si può partecipare ad un gruppo o aggregazione (come AngeList), dove un investitore esperto guida gli altri. Infine, si può scegliere di optare per il crowdfunding, e questa è la forma più facile, meno rischiosa e più “piccola” di finanziamento, dato che si possono impiegare somme relativamente ridotte. Grazie allo “Jumpstart Our Business Startups Act” (2012), attualmente alcuni regolamenti restrittivi sono stati abrogati, per cui anche gli investitori più piccoli possono acquistare partecipazioni nelle startup.

Come scegliere la startup giusta

Essendo un affare rischioso bisogna scegliere con attenzione. Prima di tutto devi concentrare la tua attenzione su un settore che conosci, dato che questo ti aiuterà a capire se ciò che la startup sta facendo è sensato. Dovresti fare ricerche sul mercato (i competitors, etc), controllare quali altri investitori ci sono (e se hanno una storia di successi alle spalle) e dovresti avere ben chiare le tue esigenze di monetizzazione (hai bisogno di un ritorno immediato?) insieme alla strategia di monetizzazione dell’azienda. Meglio anche dare un’occhiata alla situazione finanziaria della startup e a come utilizza i fondi raccolti (per esempio, se li investe per la maggior parte in stipendi c’è qualcosa che non va). Controlla con attenzione i documenti legali. E, infine, segui il tuo istinto…alla fine, questo è quello che fa un vero investitore, giusto?
Articolo aggiornato il: 09 agosto 2023
Talent Garden
Scritto da
Talent Garden, Digital Skills Academy

Continua a leggere

Serendipity: istruzioni per l'uso

L'idea di progettare qualcosa di casuale può sembrare paradossale: per avere le idee più chiare è necessario fare un ...

Un Master Part Time per cambiare carriera: la storia di Alessia

Non è mai troppo tardi per cambiare. Questa semplicissima frase è quella che sembra racchiudere meglio, in sintesi, ...

Eatsready, l'app per ordinare il pranzo via mobile raccoglie 1.2 milioni di euro

La pausa pranzo dura sempre troppo poco, e spesso perdiamo lunghi minuti in fila al bar. Come recuperare quindi tempo ...

Che cos'è la Digital Transformation secondo Intesa Sanpaolo

La Digital Transformation è un tema molto dibattuto nelle aziende che guardano a processi innovativi, anche grazie agli ...